Corse dei cavalli in Italia, come ripartono dopo il coronavirus

Per le corse dei cavalli in Italia il lockdown è finito. L’ippica, infatti, può ripartire anche se le gare si disputeranno a porte chiuse, e quindi senza pubblico, ma anche nel rispetto di stringenti misure di sicurezza nell’ottica delle prevenzione del contagio da Covid-19.

Ecco le linee guida per la ripresa delle corse dei cavalli in Italia

Al riguardo, in coordinamento con il Ministero della Salute, il Mipaaf ha approvato le linee guida per la ripresa delle corse dei cavalli in Italia che tutte le società che gestiscono gli ippodromi dovranno rispettare. Nel dettaglio, e prima di tutto, fino alla data del 6 settembre del 2020 negli ippodromi giornalmente non si potranno disputare più di 10 corse, così come per ogni gara non potranno partire insieme più di 12 cavalli.

Ippica a porte chiuse, vietate le premiazioni per mantenere il distanziamento sociale

Inoltre, le tribune saranno off-limits non solo per il pubblico, ma pure per gli operatori, così come al termine di ogni corsa dei cavalli, sempre fino alla data del 6 settembre del 2020, in tutti gli ippodromi saranno vietate le cerimonie di premiazione così come peraltro consigliato e indicato dal Comitato tecnico scientifico. Il protocollo attuativo per la ripresa dell’ippica in Italia, infatti, è basato sul rispetto del distanziamento sociale e del divieto di assembramenti, così come gli operatori ed i funzionari di gara negli impianti saranno chiamati ad effettuare il controllo della temperatura.

D’obbligo, inoltre, sarà pure l’uso di mascherine protettive e la dotazione di soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani e per la pulizia delle aree comuni, dalle docce agli spogliatoi, e passando per i servizi igienici, per le cabine e per le attrezzature. Per le comunicazioni e per l’espletamento degli iter burocratici, inoltre, il Mipaaf ha allo stesso modo imposto pure l’utilizzo di strumenti e di servizi finalizzati al rispetto del distanziamento sociale, da Internet alla posta elettronica ordinaria, e passando per i messaggi telefonici, per l’uso del fax e per l’uso della posta elettronica certificata (Pec).